L'esposizione, suddivisa in diverse sale, permette di conoscere il percorso dell'artista delle primissime esecuzioni realistiche, alla fase surrealista che lo ha consacrato tra i protagonisti del dopoguerra.
La pinacoteca costituisce la più significativa esposizione delle opere di Atza con le famose "Sabbie" dipinte alla fine degli anni cinquanta, i "Blues" dei primi anni sessanta e le opere di chiara ispirazione futurista, come l'Autoritratto e i Venditori di brocche che assieme agli "Aquiloni" descrivono la portata culturale della sua innovazione artistica.